Digital Sizing by Gregario

Definire le misure ottimali di un telaio è sempre una sfida affascinante. Ancor di più lo è calcolare le misure ottimali dell’intera bicicletta, cioè quell’insieme di geometrie che portano ad una totale armonia di ergonomia e guidabilità, dal punto sella all’impugnatura dei comandi (punto mani) e al pedale (punto piedi).

Tradizionalmente, la progettazione di biciclette personalizzate richiede la presenza fisica del ciclista presso la sede del produttore o del negoziante di riferimento, il che può essere limitante al punto da rendere il su misura accessibile a un sottogruppo molto ristretto di amatori, non solo per ragioni economiche ma anche di logistica e di tempo.

Il mondo del bike fitting ha sviluppato negli anni una serie di “ricette”, metodi empirici affinati e tramandati nel corso degli anni, evoluti man mano che nuove attrezzature sono entrate nello studio del bike fitter, ma spesso orientate al fine ultimo di adattare l’atleta in sella ad un telaio già esistente. Solitamente si propongono sostituzioni e/o micro-regolazioni di sella, attacco e manubrio che possono migliorare la postura, raggiungendo raramente l’ottimo… ma soltanto se la base di partenza ricade già nell’intorno dei valori ideali, ma non è certo possibile rimediare ad un telaio con misure inadeguate.

Ecco perché il dimensionamento (sizing) del telaio è importante, che si tratti di individuare la taglia standard più congeniale o, meglio ancora, di partire dal foglio bianco e impostare il progetto di una nuova specialissima su misura.

Ma qual è la proposta di Gregario su questo fronte? Beh, tutto dipende dal vostro punto di partenza…

Caso A) Avete già le idee chiare?

E’ probabile che abbiate già un bike fitter di fiducia o un rivenditore attrezzato e capace di definire i vostri punti di contatto ideali… oppure ipotizziamo che abbiate una vecchia bici che vi calza a pennello e vogliate replicare quell’esatto posizionamento su un monoscocca moderno ma non vi è possibile con le taglie standard... o supponiamo infine che abbiate già in testa le vostre misure ideali perché ve le ha dette la trisnonna in sogno. Beh in tutti questi casi il gioco è fatto e non si rende necessario alcun metodo di sizing, dovrete solo comunicare in modo chiaro i dati essenziali, vale a dire quelli riportati nella seguente tabella in riferimento agli schemi sotto:

Xs Distanza orizzontale dal centro BB al punto contatto sella (indicativamente dove la sella è larga 70 mm)
Zs Distanza verticale dal centro BB al punto contatto sella (v. sopra)
Xc Distanza orizzontale dal centro BB al punto contatto mani (impugnatura comandi, indicativamente al punto di appoggio nel palmo alla base del pollice)
Zc Distanza verticale dal centro BB al punto contatto mani (v. sopra)
W Larghezza del manubrio (misurata al centro dei comandi)

Eventualmente fornite anche indicazioni sullo stile di guida che preferite, così ne terremo conto in fase di progetto per impostare la lunghezza dell’attacco. Il nostro cockpit prevede poi anche una possibilità di regolazione dell’angolo di attacco, ma il riferimento di base è da intendersi con attacco orizzontale (parallelo al terreno) ed eventuali variazioni dell’angolo sono da considerarsi micro-aggiustamenti per varie necessità (es. stagionali) così come le regolazioni sella: fino a ± 3 cm in altezza ed il classico avanzamento/arretramento in funzione del modello di sella prescelto.

Questi gli schemi di riferimento per le misure da fornire qualora abbiate già tutti gli strumenti per definirle in modo autonomo.

Caso B) Non sapete dove sbattere la testa?

Per tutti gli altri casi, ovvero quando non ci sono informazioni migliori e non ci sono intermediari professionali in grado di fare per voi (e per noi) queste valutazioni, allora Gregario mette a disposizione un servizio detto Digital Sizing.

Mettendo a frutto l’indole di ricerca e sviluppo propria dei suoi founders, Gregario ha studiato con attenzione i diversi approcci, le tante regolette empiriche dei “vecchi tempi” fino alle tecniche più evolute e ai recenti sviluppi che mettono in gioco l’intelligenza artificiale (AI). A questa fase di esplorazione e analisi è seguita un’attività di sintesi, da cui ha preso forma il Digital Sizing by Gregario.

OK ma come funziona il Digital Sizing by Gregario?

Come primo passo, tramite la nostra web app proprietaria, si effettua la misurazione dei segmenti corporei principali. Il legittimo dubbio che questo tipo di misurazione insinua è l’accuratezza con la sua dipendenza da una serie di fattori fuori dal nostro controllo (tipo di smartphone, condizioni di luce, corretto posizionamento, buona esecuzione della procedura di calibrazione, ecc.)… tuttavia, la campagna di testing effettuata in fase di sviluppo ha rapidamente dissolto ogni nostro dubbio iniziale, mostrando che per oltre il 99% dei casi le regolazioni previste dal setup di VERA (sella, attacco e manubrio) sono in grado di assorbire tutta l’incertezza di misurazione! Inoltre questa tecnica di segmentazione corporea calibrata permette di rilevare le distanze tra i centri di rotazione, evitando l’errore intrinseco di un processo manuale eseguito sulla superficie esterna del corpo, dove anche lo specialista più preparato ha qualche legittima incertezza nell’individuare con precisione i centri di rotazione.

Con questa semplice procedura, in una manciata di minuti ed in sicurezza sul vostro smartphone sarete in grado di misurare i segmenti corporei principali tra i centri articolari in totale autonomia e senza strumentazioni complesse. Nessuna immagine viene acquisita o scaricata sui nostri server, la webcam viene utilizzata esclusivamente in locale sul vostro dispositivo e nessun dato viene trasferito sui nostri dabatabe se non le misure rilevate e i contatti richiesti nel form finale.

Abbiamo dedicato tempo e risorse allo sviluppo della web app perchè crediamo nel suo potenziale e siamo orgogliosi di rendere da oggi disponibile la versione 1.0 con cui potete da subito “giocare” a rilevare le vostre misure.

PROVA IL DIGITAL SIZING

Al momento il Digital Sizing è disponibile in lingua inglese (sia nelle istruzioni sia la guida vocale) ed è stata testata su dispositivi Android e iOS. E’ una cosiddetta PWA installabile sul vostro dispositivo tramite i principali browser, ma può essere anche utilizzata semplicemente accedendo al link. L’installazione è particolarmente consigliata per dispositivi iOS con schermo piccolo (modelli SE) in quanto permette la visualizzazione a schermo intero.

E dopo aver preso le misure con la web app?

Un approccio basato sui soli dati antropometrici non è sufficiente a determinare la postura di guida ideale per ogni singolo cliente, ma rappresenta un’ottima base di partenza. L’insieme delle misure rilevate fornisce una stima accurata della corporatura di un individuo, però non fornisce alcuna informazione sulla sua flessibilità articolare, sulle sue abitudini posturali, sulla presenza di eventuali patologie pregresse o sulle sue preferenze di guida. Per completare il quadro, è necessario integrare le misurazioni con l’ascolto. Per questo chi deciderà di fare il passo successivo e ordinare una Gregario VERA verrà coinvolto in un’intervista di approfondimento (in presenza, via call o compilando un breve form predisposto) con duplice obiettivo:

  1. comprendere eventuali necessità o richieste specifiche;
  2. aggiungere ulteriori informazioni rilevanti come quelle menzionate poco sopra o altri dettagli tecnici quali scarpe e attacchi, lunghezza pedivella, ecc. nonché gli obiettivi personali nell’utilizzo di VERA: insomma volete fare qualche Granfondo? State puntando al Tour de France? Vi basta l’uscita della domenica con tappa al bar?

Raccolte queste ultime informazioni, Gregario verifica i dati e inserisce tutti i dati in ambiente virtuale parametrico dove avviene la magia: con un mix di algoritmi proprietari e l’immancabile verifica manuale (la supervisione esperta è affidata ad una Intelligenza Naturale!) andremo a definire i vostri punti di contatto ideali e, a partire da questi, prenderà forma la vostra VERA monoscocca integrale su misura.

PROVA IL DIGITAL SIZING

Latest from the Blog

Blog | 29 Marzo 2024

Fatto a mano

In Gregario coltiviamo da sempre stima e rispetto per la tradizione telaistica artigiana del nostro bel Paese, quella che si dedica ad una nicchia di prodotto “classico” intramontabile, con l’acciaio in primis, ma anche con il carbonio fasciato e altre tecniche tipiche dell’atelier.

Dunque lunga vita agli artigiani telaisti e a chiunque si dedichi a preservare e tramandare una ars technica nobile e affascinante!

Ciò premesso, ci è capitato di incrociare recentemente alcuni post social di diversi stimati artigiani della bicicletta che esaltando le (indubbie) qualità dei propri telai mettono il loro “fatto a mano” in contrapposizione ai telai “stampati” in carbonio monoscocca. Detta così sembra una rivendicazione più che legittima, ma questa narrazione induce una disinformazione importante su COME vengono effettivamente prodotti i telai “stampati”… vale a dire con un lavoro manuale decisamente più impegnativo e oneroso di qualsiasi tecnica di giunzione degli otto tubi.

Eh già, perchè non stiamo parlando di stampare biscotti, bensì di disporre accuratamente oltre 200 sagome di tessuto (carbonio preimpregnato) all’interno di uno stampo. Parliamo di ritagli che vanno dalla pezza “lunga” 40 cm a francobolli di pochi cm, che devono essere posizionati a mano secondo uno schema preciso (il cosiddetto ply-book), con sovrapposizioni accurate, risvolti da gestire e direzioni della fibra da rispettare. E questa è soltanto una buona metà del lavoro, perché poi, a seconda della tecnologia di cura della resina utilizzata, ci sono una serie di ulteriori operazioni da fare, sempre rigorosamente a mano.

Nel caso dell’autoclave (tecnica più diffusa in Europa) è necessario disporre con estrema cura i sacchi interni, chiudere i due semistampi senza “pizzicare” nulla, disporre una serie di materiali ausiliari, chiudere il sacco esterno, applicare il mastice per collegare i sacchi interni con l’esterno e così via fino al momento in cui tutto viene mandato a temperatura e pressione. Inoltre, finita la “cottura”, si procede, ancora una volta a mano, con l’apertura dello stampo, l’estrazione del pezzo e fasi di finitura. Tutto ciò con una serie di possibili varianti operative in cui non ci addentriamo.

Dunque non c’è niente che sia più “fatto a mano” di un telaio monoscocca in carbonio.

Blog | 11 Agosto 2023

Pedalare Meditando

Ogni pedalata ben riuscita è prima di tutto un’attività di meditazione.

Ci si trova, prima o dopo, durante il percorso, ad entrare in una sorta di trance: i polmoni ventilano, il cuore pompa, la memoria muscolare ingrana il pilota automatico: intensità, tempismo, coordinazione, riflessi. Il cervello a questo punto deve “solo” tenere d’occhio le buche e gli altri utenti della strada (e non è poco), ma, considerata la potenza di calcolo disponibile, si ritrova mediamente disoccupato. I problemi quotidiani vengono improvvisamente convocati ad una riunione mentale rapida e risolutiva: si risolve ciò che è risolvibile, si ridimensiona ciò che non è importante, si apre un improvviso sguardo “laterale” su ciò che pareva insolubile. La doccia al rientro consolida i pensieri, fissa le idee fondamentali e siamo pronti per affrontare nuove sfide personali e professionali.

 

Tutto questo però succede solo ad una condizione: l’assenza di dolore. La fatica non è un problema, quella fa parte del gioco, è voluta e desiderata dal ciclista, ma il dolore è tutta un’altra storia, il dolore rovina tutto. Un ginocchio che si infiamma, un fastidio insistente al collo o un bruciore inatteso all’inguine possono compromettere tutto il piacere meditativo. Il cervello non riesce a focalizzarsi su altro: “magari se arretro un po’ sulla sella… no, ora provo in piedi… niente da fare, torno ad impugnare alto… nulla, magari uno sprint aiuta a sbloccare, macchè… che faccio? Mi sa che devo rientrare”. Obiettivo mancato e conseguente delusione.

 

Poi magari si aspetta qualche giorno, anche una settimana e si riprova. E che frustrazione quando quel dolore torna a farsi sentire, magari dopo qualche decina di km in cui ci ha lasciato covare l’illusione di una pedalata ben riuscita. Anche nell’ipotesi di abbassare il ritmo e concludere senza acciacchi le uscite seguenti, lo stato mentale è compromesso: si passa il tempo ad ascoltare i nervi, a registrare ogni minimo segnale, nel timore di riconoscere nuovamente l’inizio di quel dolore.

 

Nel peggiore dei casi si entra in un loop di visite mediche, sessioni di bike-fitting, cambi di sella/manubrio/attacco/riser/tacchette/regolazioni/ecc. E in tutto questo ci si ferma ad un certo punto a pensare: dov’è finito quel piacere di inforcare la nostra fedelissima, imboccare la strada ed entrare rapidamente in quella bolla di meditazione?
Chiunque abbia conosciuto questo percorso sa che un telaio su misura rappresenta la soluzione più efficace e duratura. Un telaio su misura è progettato per adattarsi alle caratteristiche fisiche e morfologiche del ciclista, garantendo una postura ottimale, una distribuzione equilibrata del peso e una minore pressione sulle articolazioni. Grazie a questa personalizzazione, il rischio di dolore e infortuni si riduce drasticamente, permettendo di godere pienamente di ogni pedalata e mantenendo la mente concentrata sull’essenza del viaggio. Investire in un telaio su misura è investire nel proprio benessere fisico e mentale, ritrovando quella meditazione in movimento che rende il ciclismo una delle esperienze più gratificanti e liberatorie. Solo così, il ciclista potrà riscoprire il vero significato di quella bolla di meditazione su due ruote, dove il corpo, la mente e la strada si fondono in perfetta armonia.

 

Contattaci

Per maggiori informazioni o restare aggiornato sulle novità di Gregario Cycling scrivici qui